Skip to main content

La Blockchain nel settore musicale

Intervista a Mattia Ambrosi

Abbiamo intervistato Mattia Ambrosi che ci ha raccontato il suo background professionale, la sua esperienza e il suo punto di vista sulla tecnologia blockchain.

Raccontaci un po’ di te: l’esperienza che hai maturato nel settore musicale e come sei arrivato a ricoprire la posizione di Event Music Producer.

Ho sempre avuto una forte passione per la musica e tramite un master in editoria e produzione musicale sono riuscito poi a entrare in un’azienda che organizza concerti e festival lavorando come producer e direttore di produzione, arrivando a dirigere molti concerti, festival culturali e un intero tour musicale in tutta Italia.

Come hai scoperto questa tecnologia e perché hai deciso di entrare in MasterZ?

Sono sempre stato appassionato di tecnologia e mi sono piano piano avvicinato al mondo blockchain vedendone subito del potenziale per quelli che sono gli usi anche all’interno del music business. Un mondo che, con il passaggio dalle vendite fisiche al modello dello streaming, ha portato sicuramente molti vantaggi a livello di barriere d’ingresso, ma che ha ridotto pesantemente gli incassi degli artisti (soprattutto i medio piccoli) che molto spesso fanno musica “semi-gratis”.

Il mio auspicio è che la trasparenza della tecnologia blockchain e le possibilità insite negli smart contracts possano quantomeno riportare più equità rimettendo l’artista al centro con entrate maggiori per il lato discografico.

Quali skills hai acquisito in MasterZ?

Sicuramente ho acquisito un’infarinatura generale sulla tecnologia e sui processi sottostanti. Si tratta di un mondo in continua evoluzione dove su molti fronti ci saranno ulteriori innovazioni da tenere d’occhio in quanto impatteranno molti altri settori (oltre a quello finanziario su cui ora forse ci si sta concentrando di più).

Come si integrano nel tuo background?

Ho scelto il percorso di MasterZ per avere una visione più definita della tecnologia cercando di capire come essa si inserirà all’interno del panorama nazionale e internazionale. A parte alcune mosse però (come la SIAE che sta iniziando a ipotizzare l’adozione di una struttura blockchain per il controllo e la gestione delle royalties), l’adozione nel mondo musicale italiano procede molto a rilento. Ci sono poi nel panorama internazionale alcune grosse aziende di streaming su piattaforma blockchain come Audius, dove però il modello di business è ancora poco chiaro e blando per pensare di fare davvero concorrenza ai DSP tradizionali come Spotify o Apple Music.

Rimango quindi convinto del potenziale della tecnologia ma penso davvero che l’integrazione sarà un processo molto più lento di quello che si poteva ipotizzare inizialmente.

Quali sono gli use case blockchain a più alto impatto adesso e per i prossimi anni?

Nel mio settore potranno esserci sicuramente delle piccole rivoluzioni, iniziando appunto dal tracciamento delle royalties (tramite la trasparenza e la tracciabilità che la blockchain garantisce), passando poi per le possibilità editoriali che gli smart contracts potrebbero dare agli editori musicali e agli artisti con infinite possibilità di personalizzazione e di finanziamento del proprio operato. Si arriva poi agli NFT e al mondo del ticketing (nell’ambito della produzione di concerti) che potrebbe essere coinvolto fortemente con possibilità di engagment e di personalizzazioni innovative.


Cos’è MasterZ?

Siamo il più grande Blockchain Training Hub in Europa, già scelto da oltre 4700 talenti e giovani professionisti provenienti da 33 paesi al mondo.

Lezioni dalle migliori aziende WEB3 al mondo 

In MasterZ le lezioni sono tenute dai leader del settore blockchain, collaboriamo infatti con le migliori corporate innovative e protocolli blockchain al mondo come Solana, Crédit Agricole, BlockInvest, The Sandbox, HBAR, ICP, Celo, Smeg, Chainalysis e molti altri…

Vuoi saperne di più su MasterZ?

Scarica la Brochure!

    * obbligatorio